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Chelmsford: il sonno eterno
Chelmsford è un nome che probabilmente i membri australiani del CCDU non dimenticheranno mai. Per molti di loro è stato il primo contatto con la malvagità allo stato puro. E per tutti è stata una prova di coraggio e di resistenza di fronte allo scherno, allo scetticismo e allindifferenza burocratica.
Per tutti gli australiani, il nome di Chelmsford è oggi sinonimo di pazzia, barbarie e orrore, di psichiatria impazzita, di esperimenti stravaganti che, come ha scritto una rivista, fanno concorrenza a quelli di Josef Mengele nella Germania nazista. Peter Collins, Ministro della Sanità del Nuovo Galles del Sud, lo ha definito lepisodio più increscioso della storia della psichiatria in questo Paese. E almeno quarantanove tra crematori e cimiteri intorno a Sydney sono i muti testimoni che ospitano le vittime di Chelmsford.
La clinica privata di Chelmsford, situatasulle colline a nordest di Sydney, era diretta dal dott. Harry Bailey, che nel 1963 aveva iniziato a praticare la cosiddetta terapia del sonno profondo. In realtà si trattava di un termine improprio, come fece notare un successivo articolo del Sydney Morning Herald.
In primo luogo non è una terapia, dato che non ha alcun effetto terapeutico. Non è nemmeno sonno. È uno stato di coma indotto da dosi massicce di barbiturici.
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