L. RON HUBBARD LINFLUENZA DELLE SUE OPERE NEL MONDO
LA QUESTIONE DELLE CAPACITÀ INTELLETTIVE DELLUOMO
Prima del 1950, si credeva che lintelligenza delluomo fosse immutabile. La crescente influenza delle scienze materialistiche e le sue teorie sulluomo nato dal fango avevano spogliato luomo della sua anima e lo avevano ridefinito come un animale, nientaltro che linsieme dei suoi geni. Grazie alla teoria darwiniana dei caratteri ereditari, lintelligenza era diventata largomento più studiato di tutto il diciannovesimo secolo. Il pensiero prevalente, propugnato da Sir Francis Galton, giovane emulo di Darwin, sosteneva che lintelligenza fosse ereditaria e ampiamente monopolizzata dalle famiglie più importanti della Gran Bretagna. Il Darwinismo sociale dimostrò che coloro che godevano del maggiore successo finanziario e sociale dovevano la loro posizione alla superiorità genetica, mentre gli indigenti, impediti dalla loro inferiorità genetica, meritavano la propria sorte. Spinta alle estreme conseguenze, questa teoria propiziò la nascita del programma eugenetico del Terzo Reich, che prevedeva la sterilizzazione allingrosso e altri piani di allevamento selettivo. Ma anche in regimi meno totalitari, questa teoria genetica è diventata parte integrante della cultura: lintelligenza umana è immutabilmente definita dal codice genetico.
Nel 1951 fu pubblicata unesposizione abbastanza rappresentativa della teoria prevalente: Riteniamo che possiate aiutare i vostri figli a sfruttare al meglio la loro intelligenza se sapete bene che cosè. Non è necessario conoscere il loro QI (di questo parleremo più avanti), ma dovreste almeno sapere con sicurezza se i vostri figli sono superiori o no.
Il pensiero generale su questo argomento era categorico: lintelligenza, misurata dai test standard del QI, era determinata dalla nascita, e quindi landamento generale della vita di un uomo era in qualche misura predestinato, che si trattasse di un ricco o di un povero, di un impiegato o di un operaio.
MENÙ PRINCIPALE: