Che cos’è Scientology?
Basato sulle opere di L. Ron Hubbard

MOTIVI DI DIFFICOLTÀ E RELATIVA CORREZIONE

Parlare del proprio caso

Il termine “caso”, in Scientology, ha una definizione tecnica ben precisa. Significa infatti l’accumulo globale di tutti i turbamenti, dei dolori, dei fallimenti e via dicendo, che si trova nella mente reattiva del preclear, cioè né più né meno quello di cui l’auditing si occupa.

È proibito discutere il proprio caso con chiunque non sia il proprio auditor durante la seduta, perché queste conversazioni possono rappresentare, poi, un problema nel corso della seduta. Qualora lo si fosse fatto, bisognerebbe informarne l’auditor o il Supervisore del Caso. Quest’ultimo è il membro dello staff che dirige l’auditor e lo guida nelle azioni di auditing da intraprendere nei confronti di ogni singolo preclear che si trova sotto la sua responsabilità.

Esiste anche un altro membro dello staff, l’Esaminatore, a cui ci si può rivolgere, sia prima di una seduta, sia nell’intervallo tra una seduta e l’altra, quando si desidera dire qualcosa a proposito del proprio caso. È consentito riferire all’Esaminatore qualsiasi cosa si voglia comunicare al Supervisore del Caso e fa parte dei doveri dell’Esaminatore stesso assicurarsi che tale messaggio giunga a destinazione.

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